Ispirazione

Tutto ciò che vive crea un’atmosfera intorno a sé: l’artista è quell’anima eletta capace di coglierla.” J.W.Goethe

La capacità di creare insita nella creatura umana riporta alla mente quel soffio dello Spirito che ha dato il via all’esistenza, e per chi crede è uno degli effetti di tale soffio. Si presenta come una delle caratteristiche dell’essere umano che maggiormente lo definiscono tale. La creatività che si ri-sveglia nell’essere umano sembra una possibilità più che non un fatto compiuto, può dare frutto oppure rimanere inespressa. E’ comunque una legge interiore alla quale è necessario obbedire e se ciò non avviene tutta la persona ne soffre. Le ragioni per cui la creatività può essere soffocata sono molteplici, profonde e legate allo sviluppo dell’individuo e alle sue connessioni con i suoi simili. Se la creatività viene soffocata sarebbe giusto ricercarne le ragioni e combatterle nella maniera più opportuna, perché la mancanza di creatività arresta il progresso della storia, personale e collettiva, fossilizza la storia e rende le persone sterili e tristi.

Infatti la creatività è portatrice di novità, di rinnovamento, è  energia tipicamente vitale e ha bisogno in primo luogo di libertà per manifestarsi, le ragioni di contrasto sono sempre legate a una mancanza di libertà. Questa legge scritta dentro di noi si oppone fermamente ad ogni tipo di ripetizione coatta, ci libera dal conformismo. È stata l’artefice di qualsiasi progresso nella storia dell’arte, non si può parlare di arte se non come una realizzazione di questa energia. La creazione, realtà visibile, è ciò da cui la creatività prende le mosse. Essa precede qualsiasi forma di arte, ma si può apprezzare solo nella concretezza di un’opera. La pittura è una delle forme in cui si  può manifestare.

Tutto si origina dalla luce, e sulla luce si deve costruire l’opera in pittura, partire dalla visione, contemplarla e comunicarla. La pittura non è solo una espressione figurativa realizzata tramite una tecnica, è un linguaggio espressivo fra i più antichi, per quanto se ne sa datato almeno qualche migliaio di anni. Di conseguenza il pittore ha necessità di una tecnica sicura per esprimersi, e quanto più si impadronisce di tale tecnica tanto più aumentano le probabilità che il suo discorso sia chiaro e di conseguenza fruibile.

Armonia. Il concetto di armonia è particolarmente usato nella pittura moderna: il quadro si paragona ad una sinfonia, in cui ogni strumento gioca il suo ruolo e tutti insieme costruiscono la musica, che è bella nella misura in cui i compiti sono ben distribuiti. Un’opera pittorica realizzata in modo simile ha maggiori probabilità di un contatto diretto con l’anima, e di attingere alla creazione. Più si è in grado di astrarsi dal resto delle attività e degli interessi, più aumentano le possibilità di sviluppo della propria creatività. Non sarà necessario produrre grandi opere,  perché esiste al di là del prodotto un valore nel semplice creare, dipingere. La vera qualità del dipingere è definita dalla capacità di meditare, di rientrare profondamente in sé, e insieme dall’ osservazione volenterosa e attenta. Dipingere non è attività solo intellettuale, non coinvolge solo la mente, ma anche la sfera affettiva, i sensi e soprattutto la “percezione”. E’ una attività  completa, perciò può aiutare a crescere e offre una potenzialità enorme per l’educazione della persona. Dipingere aiuta a ritrovare se stessi. La pittura è anche un’attività solitaria. E’ un’attività meditativa che conduce al dialogo interiore, fra sé e sé, che si svolge nel luogo più intimo della persona.

Da sempre l’ispirazione è riconosciuta come il motore dell’arte. E’ un elemento esterno alla persona anche se opera all’interno, come tale non la possiamo in alcun modo controllare, se non lasciandoci completamente andare, cioè lasciando che sia essa a controllare noi. Nel lavoro del pittore, questo elemento indispensabile viene invocato attraverso l’osservazione attenta. La massima concentrazione dell’ispirazione avviene quando si entra in una relazione simbiotica con l’oggetto, quando il soggetto (il pittore) riesce a costruire, in modo più o meno consapevole, una relazione altamente, profondamente dialogica con il mondo esterno che si offre alla sua percezione. Bisogna comprendere che il tipo di concentrazione che richiede la pittura parte da una distrazione da sé, che dà la sensazione di avere accesso a un mondo “altro”. Il pittore procede verso una presa di coscienza della luce e del colore da essa derivante, attraverso l’ allenamento. Raggiunge così una forma mentale differente da quella consueta, e arriva ad osservare la realtà visibile in ogni sua manifestazione da molte prospettive diverse.  Come dice Corot: “ La bellezza in arte è verità immersa in un’impressione ricevuta dalla natura.”

Il primo passo per imparare a  vedere è osservare. Si può anche arrivare a intendere la realtà come metafora di ciò che è al di là di essa, ma è importante prima partire da essa. Dimenticare ciò che si sa,  verificare ciò che si va scoprendo. Il verificare già aiuta a correggere gli errori della propria ottica. Dice Matisse: “L’artista o il poeta posseggono una luce interiore che trasforma gli oggetti per farne un mondo nuovo, sensibile, organizzato: un mondo vivente che è in sé il segno infallibile del divino, del riflesso del divino.” La bellezza consiste nel giusto rapportarsi delle parti, nell’armonia. Tutta la creazione è fondata sul dialogo, tutto vive con-vivendo, nel dinamismo, in un rapporto dinamico delle parti.

3 commenti

  • silvio ha detto:

    Bellissime luminose parole, profonde e vere. Tutto ciò vale anche per il poeta, il musicista e per ogni creazione artistica, come confermano Matisse e Goethe.
    Grazie!

  • Renata ha detto:

    condivido in pieno questa visione della creazione artistica, ed è magnifica

  • Piero ha detto:

    L’ho cercato e poi trovato, molto interessante. Lo Leggero’ più volte anche se l’ho già letto con attenzione. Grazie

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