“Sophia del Colore”: una iniziazione alla Luce

“Sophia” è la Sapienza alla quale aspiriamo, come persone coscienti del proprio limite. Il laboratorio SOPHIA nasce nell’autunno del 2010 ad opera di Laura Grosso come percorso di conoscenza della luce e dei colori. Raccoglie subito un piccolo gruppo di persone che desiderano ritagliarsi uno spazio di silenzio per la propria crescita personale e di condividere questa esperienza con gli altri. La sensibilità alla luce caratterizza ogni essere umano, di conseguenza i colori stessi possono essere osservati, meditati e studiati con profitto da chiunque lo desideri. Infinite e impensabili sono le possibilità di accordo fra i colori e la contemplazione delle relazioni esistenti fra un colore e l’altro, che costituisce l’Armonia nella pittura, arriva al profondo della persona ed è in grado di riempirla e di curarla. Gli studi sul colore a partire dalla conoscenza della luce, sono stati iniziati con grande intuizione e profitto dai pittori della Bauhaus (1919-1933), in particolare da Itten, Klee e Albers. Itten era pervenuto a una forma di pensiero che inglobava lo studio dei colori in una ricerca più grande, esistenziale e spirituale, che aveva come scopo la creazione di un nuovo tipo umano: l’uomo ‘creativo’. Questi studi costituiscono una introduzione all’esperienza dell’astrattismo. La visione astratta consiste nella separazione degli elementi della pittura dagli oggetti della realtà visibile e nell’esaltazione dell’occhio, protagonista di questa visione e portatore di luce esso stesso, secondo il principio di Goethe.

Il  percorso consiste di 6 lezioni base, nelle quali vengono eseguiti degli esercizi semplici sul colore. Vengono prodotte 6 tavole stabilite e alcune libere ad espressione personale. Si suggerisce un’atmosfera di silenzio o di musica classica per favorire concentrazione, libertà e spontaneità.

1) Il cerchio di Itten.

2) Tavola delle tonalità dei colori primari.

3) Tavola delle relazioni dei colori primari con i secondari.

4) Tavola dei colori complementari e dei grigi.

5) Tavola delle tonalità dei colori complementari.

6) Tavola libera: introduzione alla Pittura Astratta.

MATERIALE occorrente

Tempere da 18 tubi (oppure Maimeri, o altra qualità superiore: Bianco tubo grande, due rossi – vermiglio /o scarlatto e carminio /o magenta, due blu – cobalto e oltremare, due gialli – limone e cadmio medio, verde smeraldo, viola, sepia) /// blocco di carta per acquerello grana fine A4 300 g / tavolozza grande di plastica /// un pennello tondo /// un contenitore grande per l’acqua /// uno spruzzino

La tempera deve essere di consistenza cremosa, nè troppo liquida (non è acquerello- la carta sottostante non si deve vedere, come pure il disegno), nè troppo densa (il pennello non deve risultare mai secco). Il pennello deve essere imbevuto completamente del colore, ma solo nella parte del pelo. Per mantenere la pulizia nell’esecuzione il pennello si sciacqua ogni volta che si cambia tinta, con acqua abbondante e con vigore. NON si pulisce il pennello con stracci, né si asciuga: l’eccesso di acqua si scola nel barattolo stesso. Tutte le tinte vanno realizzate partendo sempre da quella più chiara, per evitare di sprecare il colore: per esempio per fare il verde si inizierà ponendo sulla tavolozza il giallo, e poi si unirà l’azzurro secondo la tonalità che si sta cercando. Unendo una punta di bianco i colori acquistano maggiore potere coprente. Per la composizione dei secondari (verde, arancio, viola) si deve imparare a dosare giustamente i due colori primari: per esempio per l’arancio basta appena una punta di rosso.

Tavola n.1 – cerchio di Itten

Il “Cerchio cromatico di Itten” mostra chiaramente la successione dei colori, a partire dai tre primari, ROSSO-GIALLO-AZZURRO, nel centro. I triangoli posti a fianco, colori secondari, sono il risultato delle combinazioni delle diverse coppie di primari. Anche questi sono tre, ARANCIO-VIOLA-VERDE. Considerando invece le coppie di colori che si presentano  in opposizione nelle due triadi possiamo individuare i complementari: ROSSO-VERDE, AZZURRO-ARANCIO, GIALLO-VIOLA. Nel cerchio esterno vediamo la gradazione completa, come un colore finisca nel suo successivo: le coppie dei complementari si individuano in esatta contrapposizione. Nel cerchio di Itten si inizia a percepire che non esistono colori indefiniti, che alcuni colori sono più importanti di altri, che i colori sono potenzialmente infiniti, che esistono tonalità nelle tinte stesse, a iniziare dai colori primari: giallo>rosso>azzurro.

Nella stesura del colore gli spazi devono combaciare  fra loro, per mostrare il rapporto reciproco di un colore con l’altro. Si disegna la tavola partendo dal triangolo centrale e allargandosi verso il cerchio esterno. Si dipinge il triangolo centrale con i colori PRIMARI, ripetendo ognuno di essi sul quadretto corrispondente nel cerchio esterno. Si dipingono  i tre triangoli che si trovano su ogni lato del primo triangolo con i colori SECONDARI (risultato dell’unione dei due primari che occupano il corrispondente lato del primo triangolo), ripetendo ogni colore sul quadretto corrispondente nel cerchio esterno. Si completa il cerchio esterno con le tinte che mancano, date dalla mescolanza del primario col secondario.

Tavola n. 2 – delle tonalità dei colori primari

Si disegna un reticolato di 3×4 quadratini. Si inizia a dipingere ponendo in verticale i tre colori primari secondo questo ordine tonale: giallo rosso azzurro. Su ogni striscia di quadrati si individuano le tonalità di ogni colore aggiungendo bianco in quantità sempre maggiore.

Tavola aggiuntiva ‘libera’. Si disegna un reticolato di 6×4 quadratini. Si inizia a dipingere partendo dal centro  ponendo in tre quadrati a piacere i colori primari puri. Intorno ad essi si sviluppano le loro tonalità.

Tavola n.3 – delle relazioni dei colori primari con i secondari

Si disegna un reticolato di 3×4 quadratini. Si inizia a dipingere ponendo in verticale i tre colori primari sul lato sinistro  secondo l’ ordine tonale  giallo rosso azzurro, e i secondari sul lato destro secondo questo ordine: arancio viola verde. Su ogni striscia orizzontale di quadrati si individuano le tonalità che collegano ogni colore della striscia verticale sinistra (primario) con il corrispondente a destra (secondario).

Tavola aggiuntiva ‘libera’. Si disegna un reticolato di 6×4 quadratini. Si inizia a dipingere partendo dal centro  ponendo in tre quadrati a piacere i colori secondari puri. Intorno ad essi si sviluppano le loro tonalità, stabilite variando la composizione di ogni colore (es: arancio-più giallo/più rosso) .

Tavola n. 4 – dei colori complementari e dei grigi

Si disegna un reticolato di 3×4 quadratini. Si inizia a dipingere ponendo in verticale sulla sinistra i tre colori primari giallo rosso azzurro e sull’estrema destra i tre secondari corrispondenti secondo la complementarietà viola verde arancio. Su ogni striscia di quadrati si individuano le tonalità di grigio che si ottiene unendo i due complementari.

Tavola aggiuntiva ‘libera’. Si disegna un reticolato di 6×4 quadratini. Si inizia a dipingere partendo dal centro  ponendo le coppie di complementari. Intorno ad essi si sviluppano le loro tonalità, sia potenziando i colori, sia mischiandoli.

Tavola n. 5 – delle tonalità dei colori complementari

Si disegna un reticolato di 6×6 quadratini. Si inizia a dipingere ponendo in verticale sulla sinistra i tre colori primari giallo rosso azzurro alternati ai secondari, nell’ordine: giallo arancio rosso viola azzurro verde. Ogni colore viene poi sviluppato fino all’estrema destra in gradazioni più chiare servendosi del bianco. La difficoltà di questa tavola sta nel bilanciare la quantità di bianco in modo tale che per ogni quadratino ci sia lo stesso scarto tonale.

Tavola aggiuntiva ‘libera’. Si disegna un reticolato di 6×4 quadratini. Si inizia a dipingere partendo dal centro  ponendo le coppie di complementari. Intorno ad essi si sviluppano le loro tonalità aggiungendo il bianco.

Tavola n. 6 libera – introduzione alla Pittura Astratta

Si disegna una composizione astratta in maniera che si creino forme confinanti di diverse misure. Si dipinge sullo stiratore e sul cavalletto, avendo cura di procedere sempre intorno a un punto, invece che di passare da un’estremità all’altra: tutto deve essere valutabile secondo le relazioni fra le diverse parti. Si cercano i diversi accostamenti, secondo le nozioni precedentemente apprese, inserendo tutti i colori, primari e secondari, facendo attenzione alle coppie di complementari, compresi i grigi.

Tavola n. 7 libera – Pittura dal vero a tempera

Si disegna con una semplice linea di contorno una natura morta  in maniera che si creino forme confinanti di diverse misure. Si dipinge sullo stiratore e sul cavalletto, avendo cura di procedere sempre intorno a un punto, invece che di passare da un’estremità all’altra: tutto deve essere valutabile secondo le relazioni fra le diverse parti. Si cercano i diversi accostamenti, secondo le nozioni precedentemente apprese, cercando di  inserire tutti i colori, primari e secondari, facendo attenzione alle coppie di complementari, compresi i grigi.

 
 

1 Commento

  • mara pennestri ha detto:

    Grazie, mi sembra una iniziativa molto interessante! Da qualche tempo ho formato un piccolo gruppo di pittura spontanea, dove sto approfondendo con le partecipanti la bellezza del guardarsi interiormente, attraverso l’uso della pittura, non solo a livello psicologico, ma e, soprattutto, spirituale. Se cortesemente, mi invierete qualche notizia in più, circa Sophia, ne sarò molto lieta. Grazie ancora, Dio benedica il vostro progetto! mara

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