Open Studio 30 giugno 2019 

10/07/2019 Off Di Laura Grosso

Laura Grosso è lieta di aprire eccezionalmente il proprio Studio di Pittura, nel quartiere di Nuovo Salario in Roma. Nel corso di un incontro della durata di due ore viene presentato il lavoro che da anni si svolge in questo Studio, tramite la proiezione delle foto dei lavori più significativi dei suoi attuali frequentatori:

Bonfiglio, Bosio, Corallo, Costantini, Delle Donne, Ercoli, Fortuzzi, Giovannini, Grazioli, Saccucci, Spiesberger, Troisi.

Ognuno di loro segue un percorso in questo studio già da diversi anni che in questa occasione avrà modo di illustrare personalmente.

Open Studio, domenica 30 giugno 2019 

Nel 2008 ho iniziato un percorso spirituale attraverso la Lectio Divina, che è una tecnica di conoscenza delle Scritture Cristiane usata .nei monasteri fin dall’antichità, e da non molto tempo estesa ai laici. 

Tuttavia  la rivelazione di Dio come si esprime nella Parola attraverso l’udito, si manifesta anche visivamente, quando noi contempliamo la realtà visibile. 

Di conseguenza la Pittura che ci è stata tramandata nei secoli, forma eccelsa di arte da non confondere con decorazione o illustrazione, la Pittura come contemplazione del visibile può diventare una lectio divina, per chi la pratica.

Porsi davanti ad un oggetto in modo contemplativo significa osservarlo, conoscerlo, amarlo e descriverlo per come si è avuto il privilegio di vederlo. 

Inizialmente ho cercato di realizzare gli incontri all’interno delle chiese che frequentavo, ma, al di là dello scarso  interesse che l’iniziativa suscitava, mi è parso che fosse quella una maniera di circoscrivere, una limitazione, e allo stesso tempo non avrei voluto dare adito a confusioni religiose o ideologiche..

Così ’ho dirottato il piccolo gruppo di allora nel mio stesso Studio, luogo fino a quel momento del tutto privato.

Ho ‘aperto il mio Studio’, e quello che ho avuto la possibilità di trasmettere a coloro che hanno voluto partecipare alla mia iniziativa mi è ritornato e mi ritorna costantemente indietro ‘con gli interessi’, nella soddisfazione di vedere le persone appassionarsi e progredire quasi miracolosamente.

Per descrivere quello che si fa qui ho sempre preferito non ricorrere a termini come ‘scuola’ o ‘corso’, piuttosto mi piace pensarlo come un percorso con un inizio e senza una fine, come è la Pittura stessa. Quello che facciamo, insieme, è la pratica della Pittura.

Questa impostazione rende possibile la frequenza continuativa.

Io, al contrario, mi sono formata attraverso gli studi accademici, fin dal liceo artistico.  Insieme al privilegio di essere iniziata ai misteri della Pittura da Alberto Ziveri, uno dei pittori che hanno partecipato alla scena del novecento italiano, al quale sono profondamente grata e che non dimentico, ho pure conosciuto le rigidità di questo modo di insegnamento e particolarmente il buio dell’atelier, da cui ho dovuto liberarmi uscendo all’aperto, dipingendo en plein air secondo il suggerimento degli ultimi grandi pittori. 

Nel mio insegnamento ho cercato di trasmettere quello che  io stessa ho compreso dalla pratica en plein air: la ricerca viene perciò impostata nel mio Studio sulla base della luce, la sola condizione autentica per tirare fuori il colore. Inoltre ho voluto ricoprire il mio ruolo di maestro nell’ esempio concreto, perchè non credo che la Pittura si trasmetta attraverso discorsi astratti.

Ho cercato di mantenere viva nei miei amici apprendisti la dialettica fra l’attenzione/amore verso l’oggetto e la scoperta/perseveranza dell’immagine che ognuno ne ricava spontaneamente.

Ho anche notato che il coltivare questo interesse comune può avvicinare le persone senza confonderle, stimolando un confronto sano, rispettoso, senza rivalità.

Per una convinzione errata molto diffusa ai nostri tempi si ritiene che la Pittura debba essere del tutto individuale,  arbitraria e impossibile da valutare. Che quasi sia superiore un pittore che dipinge ‘inventando’ di sana pianta il soggetto, piuttosto che chi si mette a dipingere la realtà circostante. Perfino dipingere da una foto sembra ad alcuni preferibile rispetto al dipingere dal vero.

Tuttavia questo modo di pensare rappresenta una novità rispetto alla storia della pittura nei secoli e ha la sua unica ragione nella perdita dell’arte del dipingere e nella deriva che essa ha causato.

Personalmente ho deciso di ignorare il problema spostando l’attenzione dal soggetto alla luce.

Così, malgrado i soggetti consueti di natura morta, figura e paesaggio, ho cercato di orientare l’interesse dei miei apprendisti pittori verso la luce che cambia e rende nuova ogni cosa. 

Ne è fiorita in ognuno di loro una interpretazione mai banale, mai appiattita sul senso comune, al contrario le loro opere mostrano una originalità che sfida coraggiosamente la diversità artificiosa e insipida di qui è pieno il panorama attuale dell’arte.

Riguardo alla Pittura vorrei tanto che si tornasse a parlare di amore, piuttosto che di mercato, perché in fondo è questo che trapela, e ci conquista, da tutta la meravigliosa esperienza del passato e io rimango fedele alla mia prima convinzione, quella che ha segnato tutta la mia esperienza di artista: in arte, malgrado le apparenze, non è il mercato che stabilisce  il valore, ma l’amore. e a conoscere la storia questo può divenire evidente per tutti.

Open Studio, domenica 30 giugno 2019 

In occasione della presentazione dei partecipanti al mio Studio di Pittura.

Roma, luglio 2019

Laura Grosso