Olio / Acrilico

Olio / Acrilico

Il Materiale.

La pittura ad olio è la pittura per eccellenza dell’occidente, la tecnica del dipingere. Attualmente molti pittori non la usano a causa delle esalazioni dannose dei medium e delle proprietà velenose di alcuni colori. Tuttavia la pittura ad olio rimane il mezzo più potente dal punto di vista strettamente pittorico, mentre l’acrilico si presta più facilmente alla decorazione. Le pennellate vengono “posate” sul supporto. La materia fluida che costituisce questa tecnica, rimanendo bagnata e morbida, offre la possibilità di una revisione continua. I pigmenti, di una brillantezza unica, stemperati nell’olio di lino diventano fluidi e per asciugarsi impiegano diverse ore. Usando una materia molto densa possono occorrere giorni. Questa particolarità consente di rimescolare i colori nel corso del lavoro, una speciale ricchezza della materia pittorica e una maggiore malleabilità rispetto alla tempera o agli acrilici.

L’acrilico come acquerello, tempera e gouache è a base d’acqua, ma al contrario di queste tecniche offre una materia impermeabile: quando asciuga non rilascia più il colore e non si scioglie. Questa caratteristica non  “pittorica” permette una lavorazione “a strati” e lo rende utile soprattutto per l’ illustrazione, la decorazione e l’hobbistica.
In generale i colori acrilici risultano più grassi, lucidi e brillanti rispetto alle tempere, fermo restando che, come per ogni tecnica, queste qualità variano da una tinta all’altra.

La Tecnica.

Come per ogni tecnica pittorica, per disegnare sul supporto è preferibile usare il pennello stesso invece che la matita, imbevendolo con una delle terre molto diluita. Si deve poi riempire ogni parte progressivamente, tenendo conto del tutto, poiché soffermando troppo l’attenzione  su una unica parte, si perde la veduta di insieme e facilmente ci si blocca. Per “finire” si procede in continua revisione di ciò che è stato fatto, andando sempre più in profondità dell’armonia piuttosto che di un particolare. Il finire  non dipende infatti dalla dalla somiglianza con il soggetto e non ha rapporto con la quantità di tempo o di lavoro speso. Invece di curarsi della “verosimiglianza” si dovrebbe riuscire a fermare la pittura nel momento in cui si sente di essere pervenuti alla piena espressione della propria visione personale. Al contrario di quanto si pensa comunemente, salvo che per  le nozioni elementari iniziali, non si impara a dipingere tramite un insegnamento teorico ma attraverso l’esperienza concreta e quotidiana. Nessuno insegna come dipingere il cielo, il fogliame degli alberi, il corpo umano, ecc. più di un’attenta, scrupolosa, spregiudicata osservazione personale: è dunque questo il primo “materiale” di cui rifornirsi.

MATERIALE OCCORRENTE

COLORI. I colori hanno una resa migliore se sono di buona qualità, tuttavia quando si inizia a dipingere è possibile adoperare anche colori economici. La differenza fra gli uni e gli altri sta nella qualità del pigmento e del legante, nella resistenza alla luce e nella differenza dei prezzi fra le varie tinte, determinata dal tipo di pigmento adoperato. Per quanto riguarda l’olio, quasi tutte le marche più popolari (Schminke, Windsor & Newton, Maimeri, Rembrandt, …) producono accanto alla linea ufficiale anche una economica. Per l’acrilico le migliori marche sono: Golden (particolarmente la linea “open” garantisce tempi lunghi per l’asciugatura) e Liquitex;  marche economiche discrete sono  Sennelier, Lefranc & Bourgeois, Maimeri. La varietà dei colori all’inizio dovrebbe essere limitata a due tinte per ogni colore primario, una calda e una fredda, più bianco, terre e, eventualmente, una tinta per ogni colore secondario. Ecco qui un possibile elenco:

Blu cobalto, Blu oltremare
Rosso vermiglio, Rosso carminio
Giallo di cadmio medio, Giallo limone

Bianco di Titanio (tubo grande)

Terra di Siena naturale
Terra d’ombra naturale
Terra verde

Arancio di cadmio
Violetto cobalto
Verde smeraldo

MEDIUM. Per la tecnica ad olio si usa olio di lino (eventualmente diluito con acquaragia) per diluire i colori all’occorrenza e acquaragia per pulire i pennelli prima del lavaggio con acqua tiepida e sapone di marsiglia. Per l’acrilico è necessaria solo l’acqua, con la quale si diluiscono i colori e si puliscono i pennelli, senza però mancare di lavarli con cura, come descritto sopra.

TAVOLOZZA. La Tavolozza è indispensabile per ognuna delle tecniche. Per l’olio è in legno, per acrilico in plastica, possibilmente di quelle chiuse appositamente create per mantenere l’umidità dei colori, che altrimenti tendono ad asciugare regolarmente. La dimensione della tavolozza deve essere medio-grande. In alternativa si può usare una tavolozza usa e getta di carta per entrambe le tecniche, particolarmente utile quando si dipinge fuori dal proprio studio.

PENNELLI. Per entrambe le tecniche occorrono 5 o 6 pennelli di misure diverse, piatti e tondi, lunghi e a pelo morbido, di pelo naturale o sintetici. Per acrilico possono essere più sostenuti (solitamente si presentano col pelo di un colore più scuro). Evitare la setola naturale. Sono indispensabili inoltre due spatole, di misura piccola e media e un paio di stracci.

SUPPORTO. Sia per olio che per acrilico si può scegliere il supporto fra tela, pannelli vari, e carta pesante tipo ‘Arches’ (minimo 300 g.). Nel caso in cui si usi la carta, molto comoda per schizzi e studi, è necessario munirsi di nastro adesivo di carta e stiratore. Il legno si può usare solo per olio in quanto l’acqua contenuta nell’acrilico tende a imbarcarlo.

CAVALLETTO. Il cavalletto è indispensabile per l’olio, mentre per acrilico è possibile dipingere anche senza, appoggiando il supporto al tavolo, pur mantenendo una certa inclinazione.

PER DIPINGERE ‘EN PLEIN AIR’.
En plein air significa dipingere all’aperto, di conseguenza la prima cosa da fare è cercare il posto adatto, il “motivo”: per avere un equipaggiamento leggero conviene ridurre il materiale al minimo. Per esempio i colori possono essere di misura ridotta rispetto a quelli che si usano nello studio. E’ poi indispensabile, soprattutto per l’olio, il cavalletto a cassetta “da campo”, piccolo meglio che grande, che ha la triplice funzione di cavalletto, di contenitore e di piano d’appoggio.
Per piccoli formati e particolarmente per acrilico si può usare al suo posto una cassetta di legno dei colori dotata di un coperchio che rimanga fisso in verticale, sul quale viene fissato il supporto con gommini o scotch biadesivo.
Alla tavolozza si applica il doppio contenitore metallico chiuso, già fornito di acquaragia e olio di lino. Straccio, grembiule, cappellino a visiera per il sole e sgabello leggero corredano il tutto.

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